Ennio Romano e Mena Iannella sono gli artefici della svolta significativa che ha visto la Cantina Canlibero cessare l’attività di conferitori di uve per intraprendere una produzione diretta e artigianale del proprio vino. Passo fondamentale e qualificato dall’immediata conversione graduale del vigneto, con allontanamento totale della chimica di sintesi.
Lavorano circa 2 ettari vitati, suddivisi in diverse parcelle del territorio che Ennio e Mena considerano il punto cardine di comunicazione relativamente al vino. Altitudini che variano dai 420 ai 470 metri sul livello del mare e sotto ai piedi la composizione diffusa di argille e rocce sedimentarie calcaree con ulteriori specificità da sottolineare, come la presenza di gesso – fattore di equilibrio nell’acidità del terreno – che contraddistingue il “terroir” di Torrecuso. Vigne impiantate ad Aglianico, Falanghina, Trebbiano e Fiano con ceppi che superano i 40 anni di vita. Una serie di varianti successivamente tradotte al calice, con vinificazioni mediante lieviti indigeni, travasi, batonnage, zero solforosa e nessuna filtrazione.
(fonte: © Francesco Petroli – intothewine.org)
I vini prodotti
- Canlibero Turrumpiso – Aglianico Beneventano IGT
- Canlibero Bonacreanza – Falanghina Beneventano IGT
- Canlibero Iastemma – Falanghina Beneventano IGT (con lunga macerazione sulle bucce)
- Canlibero V For Vittorio – Vino Bianco di Trebbiano e Fiano (con macerazione sulle bucce)
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